Campagna di scavo a Pompei per aspiranti archeologi

E quest’estate si ritorna a scavare, tra i culti pagani nel cuore di Pompei. Ad annunciare una nuova campagna di scavo è il prof. Carlo Rescigno, docente del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, che chiama in raccolta i giovani archeologi della Seconda Università per continuare un percorso di ricerca e didattica cominciato due anni fa in accordo con la Soprintendenza per i Beni Culturali che ha interessato i culti pompeiani attraverso una prima ricerca della vecchia documentazione e di materiale inedito raccolto negli archivi e un’operazione finale di scavo. Questa volta specializzandi e dottorandi si ritroveranno dal 18 luglio al 18 agosto ai piedi del Tempio di Apollo assieme ad altre due università. “È questo aspetto che mi piace particolarmente – racconta il prof. Rescigno – la collaborazione tra equipe diverse che per un mese lavorano a stretto contatto per un progetto comune. La Sun si occuperà del Tempio di Apollo, la Federico II del Tempio di Atena e, infine, La Sapienza di Roma del Capitolium, il Tempio dedicato a Giove”. Obiettivo del cantiere didattico è ricostruirne la storia attraverso un meticoloso studio dei documenti e restituire la fisicità ai santuari pompeiani prima del 79 d.C. nel loro rapporto con il Foro. Il Tempio di Apollo è il luogo di culto più antico di Pompei, risalente forse al VII secolo a.C. se non addirittura al secolo precedente sotto forma di area aperta attrezzata con uno o più altari. L’edificio vero e proprio fu eretto nel VI secolo a.C. e ultimato in età Sannitica, ristretto in seguito per consentire la realizzazione del Foro. Dopo il terremoto fu ricostruito e fu soggetto a cure continue da parte dei magistrati della città: in epoca augustea vi si svolgevano dei giochi in onore al Dio, i cosiddetti ludi Apollinares. Il carattere del culto del dio Apollo non è stato chiarito ad oggi: le ipotesi possibili reputano la divinità protettrice dell’intera città o solo della attività commerciali. Si contano già 30 adesioni. “Ho aderito alla campagna di scavi a Pompei – ci racconta Nicoletta Petrillo, dottoranda di ricerca che già ha preso parte a numerose altre campagne di scavi a Cuma, Capua, Pompei, Metaponto – per fare ricerche archeologiche in uno dei siti più interessanti e completi dal punto di vista della ricchezza e delle informazioni che se ne possono ricavare. È un’esperienza da non lasciarsi sfuggire. Credo che per gli studenti e anche per chi è più avanti nella formazione ci sia qualcosa da imparare e conservare in ogni nuova indagine per arricchire il proprio bagaglio di esperienze scientifiche e umane”. “La ricerca archeologica ti restituisce in emozione e soddisfazioni sforzi e sacrifici – continua la dottoranda e collaboratrice del prof. Rescigno – Riuscire a ricostruire storie a partire dalla mera documentazione materiale è la più grande missione di un vero studioso di archeologia”. Anche il neolaureato Marco Pallonetti guiderà in un certo senso i ragazzi che per la prima volta…
 
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