Un anno da Rettore per il prof. Matteo Lorito

Un primo anno indiscutibilmente intenso per il Rettore dell’Università Federico II, prof. Matteo Lorito. Dopo una campagna elettorale impegnativa, con doppia tornata, e l’insediamento nel pieno della seconda ondata Covid, un breve periodo di studio ed assestamento è stato foriero di una partenza a gonfie vele. Nominata la squadra di governo, il primo pensiero del prof. Lorito è stato quello di ricompattare l’Ateneo: “la naturale divisione per la competizione elettorale è svanita. Grazie alla collaborazione della stragrande maggioranza dei colleghi, come atteso, ci si è concentrati sulle opportunità e sul bene dell’Ateneo per affrontare insieme le future sfide”.
Nonostante il condizionamento dovuto all’evoluzione della pandemia, le priorità del programma rettorale del primo anno sono state centrate. Si è puntato subito sulla principale necessità: agevolare la ‘normale’ ripresa dell’attività didattica, oggi assicurata al 100% della capienza. “Abbiamo avviato un processo di razionalizzazione di tutto il personale docente e tecnico-amministrativo, circa 10.000 persone, un lavoro certosino che ci ha consentito di creare in Ateneo un ambiente protetto dove chi entra ha una maggiore tranquillità perché circondato solo da persone immunizzate e controllate”. Non solo, importanti ed indispensabili investimenti sono stati indirizzati alle strutture: “abbiamo adeguato gli aulari con nuove e moderne attrezzature, ma anche ristrutturato molte aule, come per esempio a San Marcellino dove i lavori sono terminati qualche giorno fa. Oggi la quasi totalità delle aule di Ateneo sono predisposte per fare lezioni contemporaneamente in presenza ed a distanza”.
Aule affollate a lezione, soprattutto ai primi anni, non sono più tollerabili. L’Ateneo cerca spazi, e per ampliarli, dopo una manifestazione di interesse, ha individuato due nuovi edifici che potrebbero soddisfare le esigenze accademiche: uno al centro storico, a poche decine di metri da Mezzocannone, e l’altro più distante. Saranno valutati e quotati dal Demanio e dal Ministero dell’Economia, una procedura che durerà almeno sei mesi. Nel piano triennale di Ateneo per l’edilizia universitaria c’è tanto altro: “abbiamo messo in cantiere investimenti che superano i 120 milioni di euro, interventi su tutte le sedi di Ateneo, penso principalmente a San Giovanni, l’aulario per Sociologia, l’edificio K a Monte Sant’Angelo, al Policlinico, le Officine Fiore, il Centro storico. Sarà presto finanziato il Palazzo dell’Innovazione e dopo il pre-accordo per la sede di Scampia attendiamo solo la consegna da parte del Comune per essere operativi”.
La Federico II ha inoltre già presentato un progetto per partecipare al nuovo bando ministeriale per l’edilizia che, a livello nazionale, vale un miliardo e centoventi milioni. “Al bando precedente siamo riusciti ad ottenere un  finanziamento di 36 milioni, il più alto tra le Università, e contiamo di replicare una buona performance”, e per cercare di recuperare il gap sulle residenze universitarie, in attesa della legge 338, è stato siglato un accordo con l’Adisurc per supportare la progettazione delle residenze: “stiamo lavorando su almeno tre possibili soluzioni in città, poi contiamo di poter attivare, in accordo con il Comune di Napoli, il grande progetto delle residenze a Bagnoli”.
Storico è stato invece l’accordo raggiunto sulle tasse universitarie. Per la prima volta nella storia recente della Federico II, i rappresentanti degli studenti hanno votato favorevolmente all’unanimità sulla tassazione studentesca, intervento che ha reso l’Università Federico II il mega Ateneo con la più conveniente politica di risparmio sulla contribuzione studentesca.
Nel piano strategico triennale, particolare attenzione è stata rivolta al reclutamento: “abbiamo destinato 100 punti per l’assunzione e l’avanzamento di carriera per il personale tecnico amministrativo, non era mai successo, ma l’Ateneo ne ha grande necessità, avremo circa trecento unità di personale in più”. Per docenti e ricercatori nei prossimi tre anni il piano prevede 300 posti di ricercatore di tipo A, 280 ricercatori di tipo B, 105 posti di prima fascia e circa 100 di seconda fascia. A questa programmazione va aggiunto il finanziamento del PNRR: “siamo riusciti ad ottenere più di 45 milioni che utilizzeremo per circa 400 posti, metà sono RTDA e l’altra metà sono borse di dottorato aggiuntive che l’Ateneo finanzierà anche per il terzo anno non incluso nel finanziamento statale”.
Per supportare la ricerca, negli ultimi mesi sono ripartiti, con l’assegnazione di circa quattro milioni, i Progetti di Ricerca finanziati dall’Ateneo, ed a breve si andrà oltre con la pubblicazione del nuovo bando.
In costante crescita, tra conferme e nuove adesioni, anche le Academy che hanno sede non solo nel Complesso di San Giovanni a Teduccio: “con la visita a Napoli del Vice Presidente della Apple, il colosso di Cupertino ha confermato la collaborazione con il nostro Ateneo, poi ci sono diverse altre  strutture di alta formazione, di rilievo internazionale, che offrono percorsi formativi di particolare rilevanza per il tessuto produttivo, sviluppando competenze e soft skill. Tra queste: Aerotech Academy, Cisco Academy – DTLab Networking Bootcamp, Cybersecurity Hackademy, DIGITA, SI Academy – Smart Infrastructures, Make Napoli – Medtronic Master Advanced knowledge Experience, CoreAcademy,  5G Academy”.
Prima della pausa estiva si è messo mano anche in altri settori: “abbiamo modificato diversi regolamenti di Ateneo ed altre migliorie sono in cantiere, è stato riattivato il riconoscimento degli scatti stipendiali, abbiamo portato in piattaforma telematica la gestione dei concorsi e nominato il nuovo Direttore Generale”. A supporto degli studenti con i redditi più bassi sono stati messi a disposizione 4.000 tablet e partecipando ad un coordinamento nazionale per sostenere gli studenti afgani sono state bandite diverse borse di studio. Entro dicembre saranno nominati anche gli organi della neonata Fondazione di Ateneo che sicuramente darà un’ulteriore vivacità all’Università Federico II.
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