Una biotecnologa federiciana tra i migliori giovani ricercatori al mondo: Loredana Puca

È tra i migliori giovani ricercatori al mondo. Lo testimonia il Conquer Cancer Foundation Merit Award, il premio assegnato durante il congresso dell’American Society of Clinical Oncology, tenutosi a inizio giugno a Chicago, a chi porta in campo oncologico un contributo notevole alla ricerca. È di Napoli, “di Sant’Antimo per la precisione”. Ha studiato alla Federico II, laureandosi con lode e menzione sia alla Triennale in Biotecnologie per la Salute sia alla Magistrale in Biotecnologie Mediche, in barba a un test di ammissione a Medicina non superato “per un paio di punti”. Parla italiano, francese e inglese, ma la sua lingua madre è “il napoletano, ci tengo a precisarlo. Ho imparato a scrivere in vernacolo ai tempi della scuola”. Già, perché Loredana Puca, 32 anni, è una scienziata che ama la poesia, il teatro e la musica: “suono la chitarra, ma in generale mi piace capire come funzionano gli strumenti. Di recente ho comprato un violino per studiarlo”. Un cervello curioso, più che in fuga, che ha “voluto scoprire se le cose altrove funzionano come in Italia”.
Da Napoli a Parigi e, poi, New York
Così, giusto per chiarirsi le idee, è partita alla volta della Francia, per Erasmus e dottorato. Poi “anche l’Europa non mi bastava e sono andata in America”, alla Cornell University di New York, dove, da tre anni, è Post Doctoral Fellow. Viaggio più recente: Chicago.
Sei tra i migliori giovani ricercatori al mondo, cosa si prova?
“La notizia mi ha colto di sorpresa. Fai il tuo lavoro, ti aspetti riconoscimenti, ma non di essere tra i migliori. Mi hanno informato del premio ad aprile con una mail. Avevo sottovalutato l’impatto della notizia sulla mia carriera”.
In che senso?
“Poco dopo mi hanno contattato diversi professori universitari, studenti italiani che…
 
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