Una panchina rossa e un albero di Jacaranda in ricordo di Maria Adalgisa Nicolai

“A te Adalgisa: figlia, madre, sorella, amica. Eccoci qui per te e per tutte le donne assassinate dall’uomo che diceva di amarle. Per te e per tutte loro piantiamo questo albero dai fiori viola. Tenace, come noi. Come noi donne resiste ad ogni condizione. Pianta resiliente, come noi. Questo albero lo piantiamo in perenne ricordo di te, Adalgisa, e di tutte le donne che, come te, hanno perso la loro voce. Saranno le meravigliose foglie magiche dal colore indimenticabile che, mosse dal vento, ci riporteranno le vostre voci, se solo sapremo ascoltarle. Questo albero magico e meraviglioso, simbolo della vita e della capacità di sconfiggere le avversità grazie alla sua capacità di nascere dopo essere stato quasi spogliato di tutte le foglie, ci ricorderà che nulla muore se non cade nell’oblio. Oggi e per sempre significherà farti rimanere in vita nel ricordo di ognuno di noi, e che nessuna donna mai più debba morire per mano di un amore criminale”. Cristina Donadio
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È con la voce rotta dall’emozione che il prof. Francesco Villani, Direttore pro tempore del Dipartimento di Agraria, introduce l’ultimo saluto alla sua cara amica e collega Maria Adalgisa Nicolai, brutalmente assassinata dal compagno lo scorso 27 luglio. CUG (Comitato Unico di Garanzia) e Coordinamento Donne nella Scienza hanno promosso l’evento nei luoghi del cuore di Adalgisa, dedicandole una panchina rossa e un albero di Jacaranda, a lei tanto caro, all’interno del Bosco della Reggia di Portici. Un momento di grande emozione ha accompagnato, il 24 novembre, la partecipazione straordinaria (da remoto) dell’attrice Cristina Donadio che, con una pièce teatrale densa di pathos, ha commosso tutti i presenti.
“La ricordo come una persona semplice, disponibile. Se una collega le chiedeva di restare un giorno in più per aiutare con gli esami, lei era sempre pronta a dire di sì. Così la ricordiamo tutti, e questo naturalmente rende ancora più difficile pensare che Adalgisa non è più con noi”. Questo è il ricordo del Rettore Matteo Lorito che ha vissuto l’evento luttuoso in qualità di ex Direttore del Dipartimento. Un ringraziamento speciale va ai colleghi del Dipartimento che hanno intitolato una delle borse di studio del prossimo ciclo di dottorato in Scienza dell’Alimentazione in memoria della docente scomparsa. Lorito conclude il suo intervento leggendo una lettera del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il quale definisce  meritoria l’iniziativa di commemorare la scomparsa di Maria Adalgisa Nicolai in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. “Sono particolarmente orgoglioso sia come Ministro che come componente della comunità accademica federiciana che l’Ateneo abbia assunto questa iniziativa per ricordare Adalgisa Nicolai anche in questo giorno così importante”, afferma Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università e della Ricerca. 
La prof.ssa Concetta Giancola, Presidente del CUG e docente di Chimica, riferisce l’intenzione del Comitato di disporre un ampliamento dello sportello di ascolto dell’Ateneo, finora dedicato solo alle vittime di malessere in ambiente lavorativo, anche alle persone vittime di violenza morale, psicologica e fisica in ambiente privato, attivandolo attraverso percorsi sia interni che esterni sul territorio come i centri anti violenza. La risposta della Federico II alla violenza di genere non termina qui: nel secondo semestre, infatti, sarà disponibile sulla piattaforma Federica Web Learning il corso di Psicologia di Genere, erogato per tutti gli studenti dell’Ateneo, non solo quelli di area umanistica, come esame a libera scelta. Il corso sarà coordinato dalla prof.ssa Caterina Arcidiacono, consigliera di fiducia dell’Ateneo, e in collaborazione con la Commissione Femminicidi del Senato della Repubblica, con il Centro SInAPSi e con il Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza. “Adalgisa, o meglio Adalzia, come l’avevamo scherzosamente soprannominata dopo la nascita dei due nipoti, era una mia carissima amica oltre che collega da quasi trent’anni. Era una grande lavoratrice, si assentava raramente. Apparentemente burbera e talvolta scontrosa, era pronta ad affrontare qualsiasi problema degli studenti, dei tesisti e dei dottorandi”: il ricordo di una donna intraprendente, forte e amorevole è impresso nella memoria della prof.ssa Rosalba Mauriello, come l’ombra di quegli ultimi giorni prima della tragedia quando, assieme ad altre colleghe, le aveva fortemente consigliato di non tornare a casa.                                                                                                                                          È palpabile l’emozione nella voce della dottoranda Alessandra Aiello nel rievocare la prof.ssa Nicolai: “Non è una frase di circostanza ma il vuoto che ha lasciato la professoressa è veramente grande, riempiva le nostre giornate con il suo fare travolgente, amorevole e vitale. Da quel maledetto luglio ci sentiamo tutti un po’ più soli. Per me, per noi, è stato un vero privilegio averla incontrata lungo il nostro percorso universitario e lavorativo. Ogni giorno, magari, quando guarderemo quella panchina rossa, sorridendo penseremo a lei. Mia cara prof.”. A concludere l’evento, una commovente presentazione della prof.ssa Giuseppina Garro scivola via sulle note della celebre canzone della Mannoia “Quello che le donne non dicono”.
 
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